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Strumenti a tastiera con pedaliera: brevi cenni storici

Benché la sua introduzione in una sala da concerto suoni bizzarra e inusitata, il pianoforte dotato di una pedaliera simile a quella dell’organo, ha una lunga storia alle spalle. I suoi antenati sono il clavicordo ed il clavicembalo con una o due tastiere che spesso erano dotati di una pedaliera. Già attorno al 1460 compare la prima citazione di un clavicordo con pedaliera nella sezione dedicata agli strumenti musicali nel trattato enciclopedico del letterato Paulus Paulirinus (1413 – 1471).
Si affermò così un tipo di strumento “da studio” che anche gli organisti, se volevano evitare gli aiuti del personale che azionava i mantici, e i rigori invernali delle chiese, potevano utilizzare per esercitarsi nella coordinazione delle mani e dei piedi.

J. S. Bach possedette un clavicordo con due manuali e pedaliera per il quale compose le Trio sonate BWV 525-530, la Passacaglia in Do minore BWV 582 e altre opere.

W. A. Mozart nel 1785 possedeva un fortepiano a pedali indipendente, costruito appositamente per lui da Anton Walter.
Nel manoscritto autografo del Concerto in Re minore K 466, composto in quell'anno, è riflessa l'ampiezza dell'estensione dei bassi. Inoltre nelle lettere del padre è menzionato l'uso, da parte di Wolfgang, del suo pianoforte con pedaliera per improvvisazioni in pubblico.

Lo strumento che R. Schumann chiamava Pedalflügel (un pianoforte con pedaliera) fece il suo ingresso nella sua casa di Dresda nel 1845. L’incontro di Schumann con il pianoforte dotato di una pedaliera fu tanto intenso da spingerlo dapprima a comporre tre opere; gli Studi op.56, Schizzi op.58, Sei Fughe su B-A-C-H op.60, ed in seguito a convincere F.Mendelssohn Bartholdy ad istituire una specifica classe al Conservatorio di Lipsia.

Svariati i sistemi con cui una pedaliera fu aggiunta al pianoforte: il più comune era quello di avere un fortepiano con una pedaliera fissata sotto allo strumento che azionava la meccanica-tastiera dello stesso, altro sistema meno frequente, la sovrapposizione di due pianoforti indipendenti, ognuno con propria meccanica e cordiera, come lo strumento costruito da Anton Walter per W. A. Mozart.
Nel tempo, seguì un declino di questo strumento polivalente, tanto che le opere scritte appositamente, come quelle di Schumann, vennero in seguito adattate all’organo, oppure trascritte per pianoforte a quattro mani o due pianoforti.

Alla fine del secolo appena trascorso, ispirandosi a composizioni scritte, Luigi Borgato ha realizzato un nuovo strumento il “DOPPIO BORGATO”: un doppio pianoforte in una forma molto ampia, accoppiando un pianoforte da concerto ad un secondo pianoforte azionato da una pedaliera di 37 pedali, aumentandone le possibilità espressive rispetto ai suoi predecessori ottocenteschi.

IL “DOPPIO BORGATO” apre una nuova pagina per il mondo musicale, poiché questo strumento offre nuove possibilità ad interpreti e compositori.

 

Nei secoli 19° e 20° tra i compositori che scrissero musica per pianoforte con pedaliera troviamo:

Alexandre-Pierre-François-Boëly 1785 - 1858
Dodici Pezzi per organo o pianoforte a pedali op. 18

Robert Schumann 1810 -1856
Studi op.56, Schizzi op.58, Sei Fughe su B-A-C-H op.60 per pianoforte con pedaliera.

Franz Liszt 1811-1886
Fantasia e Fuga sul Corale "Ad nos, ad salutarem undam" dal Profeta di Meyerbeer; per pianoforte
con pedaliera.

Charles Valentin Alkan 1813 - 1888
Dodici studi per soli piedi su pianoforte con pedaliera.
Benedictus in Re min. op.54, Tredici Preghiere op.64, Undici Grandi Preludi e una trascrizione dal Messia
di Haendel op.66, Improvviso sul corale di Lutero " Ein Feste Burg ist unser Gott" op.69, per pianoforte
con pedaliera.

Charles Gounod 1818 - 1893
Fantasia sull'Inno nazionale Russo, Suite Concertante, Danza Rumena tutte e tre le opere per pianoforte
con pedaliera e orchestra; Larghetto per violino, viola , violoncello e pianoforte con pedaliera; Marcia Solenne per organo o pianoforte con pedaliera.

Camille Saint-Saëns 1835 - 1921
Concerto per pianoforte con pedaliera e orchestra (Prima versione del Secondo Concerto per piano
e orchestra).

Léon Boëllmann 1862 - 1897
12 pezzi op. 16 per organo o pianoforte con pedaliera.

Jean Guillou 1930 - 2019
"Epitases" (2002) per pianoforte con pedaliera.

 

Esempi di composizioni per Orologio Meccanico
eseguibili al Pianoforte con Pedaliera

Beethoven 1770-1827
Fünf Stücke für Flötenuhr WoO 33

Mozart 1756-1791
Adagio and allegro in f-Moll K 594 composta a Vienna ott.- Dic. 1790
Fantasie in f-Moll Kv 608 composta a Vienna marzo 1791
Andante in F-Dur Kv 616 composta a Vienna maggio 1791
Le prime edizioni furono edite per pianoforte a quattro mani nel 1799 da Johann Traeg e nel 1800
da Breitkopf & Härtel.

 

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